Alla scoperta del territorio. Un viaggio nella vallata del Sant'Agata

“Alla scoperta del territorio. Un viaggio nella Vallata del Sant’Agata”, questo è il titolo del progetto, a cura di Orlando Sorgonà e Valeria Varà, che coinvolge i piccoli santagatini delle classi 4a e 5a del plesso di Mosorrofa dell'Istituto Comprensivo "Catanoso - De Gasperi".

Un progetto di conoscenza del territorio della Vallata del Sant'Agata con delle uscite didattiche di una giornata a piedi, per visitare di volta in volta i paesi di Mosorrofa, San Salvatore, Cataforio e Cardeto, alla scoperta del patrimonio culturale, paesaggistico, antropologico che caratterizza i nostri centri collinari.

Un vero e proprio viaggio di scoperta in cui i piccoli santagatini osservano, conoscono i paesi nei quali vivono, per imparare a guardare con occhi nuovi, apprezzare la bellezza che li circonda, accrescere la loro identità e senso di appartenenza.

Con l’obiettivo di coltivare la curiosità intellettuale, concretizzare idee, educare al bello, imparare ad espandere i nostri orizzonti anche a due passi da casa, perché una mente curiosa è una mente aperta, viva, vibrante, attiva e in costante apprendimento ed evoluzione, sabato 15 febbraio si è svolta la presentazione del progetto all’interno del plesso scolastico.

Con il supporto delle insegnanti, che hanno accolto con entusiasmo il progetto, sabato 15 marzo è stata poi la volta di Mosorrofa, dove i bambini hanno passeggiato a piedi nei rioni di Anzario, Mule', Bufano, Mangara', per conoscere il significato di antichi toponimi di origine araba e greca, osservando ulivi secolari, piante di acanto e di Salvia Ceratophylloides. Ad ogni passo è stato come ritrovare la propria identità nascosta nei vicoli e nei sentieri, alla scoperta di un vecchio cinema, antichi frantoi e falegnamerie.  Il tutto arricchito dall'entusiasmo dei bambini, che hanno trasformato ogni cosa in una opportunità per creare qualcosa di meraviglioso.

Come nell'antica Grecia, dove Aristotele faceva lezione all'aperto, passeggiando e discutendo coi suoi allievi, nei giardini e sotto i porticati, sabato 5 marzo è stata la tappa di  San Salvatore, per scoprire che presso la fontana di Melia veniva estratta dai frassini la "manna", che i mascheroni con la linguaccia di Casa Fortunio servivano ad allontanare il malocchio, che il portale rinascimentale della chiesa di San Giovanni nasconde una storia e che la chiesetta di Sant'Antonio (un vero e proprio miracolo nel reggino) oltre ad essere stata utilizzata come deposito ha ospitato persino dei briganti!

Le prossime tappe saranno Cataforio e Cardeto.

Un ulteriore piccolo passo, un’unione di energie, un contributo per modificare questa realtà ed immaginare una società diversa, attraverso una nuova narrazione dei nostri luoghi del cuore.