Non avete nessuno al Comune?

Riflettendo sulla tornata elettorale referendaria, dove sono andati a votare nelle sezioni di Mosorrofa e Sala di Mosorrofa in 589 su 2170 iscritti e non entrando nel merito della scelta di andare a votare o meno in questo caso particolare , vorrei annotare alcune considerazioni. Nelle ultime elezioni  comunali i votanti sono stati circa il 70% degli aventi diritto. Nei Seggi elettorali 98 -   99 - 196 ci sono  2170 iscritti a votare: se votano il 70% degli aventi diritto ci sono circa 1519 voti validi. Negli ultimi quattro anni, per perorare le necessità delle frazioni Mosorrofa e Sala di Mosorrofa, come presidente del Comitato di quartiere ho avuto molte interlocuzioni a tutti i livelli. Una delle frasi più ricorrenti, nel constatare che niente era stato fatto a favore di questi quartieri, è stata: non avete nessuno al Comune? Quindi secondo la logica che sta dietro a questa domanda i consiglieri comunali sono eletti solo per fare gli interessi di parte e non per amministrare tutta la città. Per dare risposte solo ai loro elettori e non per servire la collettività. E gli assessori che spesso non vengono eletti ma nominati a chi devono rispondere? E il Sindaco che ha preso voti ovunque, chi rappresenta? La cosa che più mi ha inquietato è che quella considerazione è stata fatta anche da rappresentanti delle istituzioni ai più alti livelli.

Non avete nessuno al Comune? Questa domanda sa tanto di spartizione, di voto di scambio, per cui se si vuole portare avanti la causa per la risoluzione dei tanti problemi che assillano Mosorrofa e Sala di Mosorrofa si deve eleggere uno di Mosorrofa o Sala di Mosorrofa? Nell’ultima tornata comunale si sono visti in lizza, nelle varie liste, tanti cittadini che non si sono mai interessati di politica o di attività sociale e che dopo le elezioni sono tornati nel loro anonimato sociale. La loro presenza, probabilmente, era mossa solo dall’interesse personale, da qualche promessa ricevuta o favore ottenuto. Il risultato è stato la parcellizzazione del voto, la mortificazione di quei pochi che veramente volevano impegnarsi e il non avere nessuno al Comune.

Abborrisco questa mentalità perché ritengo che, se uno si candida per il Consiglio Comunale lo deve fare nell’ottica di servire tutta la città perché, se cresce la città crescerà anche il proprio quartiere. Se, però, vogliamo ragionare in questa ottica e vogliamo pianificare una presenza mosorrofana in Consiglio comunale tenendo conto che chi ci rappresenterà avrà sì un occhio di riguardo per la nostra frazione ma dovrà impegnarsi a lavorare seriamente per tutta la città, anche per quelle frazioni con pochi votanti e quindi quasi sempre senza rappresentanza in Consiglio, dobbiamo trovare un profilo di cittadino impegnato, disponibile, competente e appassionato. Dobbiamo collettivamente proporlo a tutta la comunità, chiedere alla gente di non votare per il nucleo familiare o per l’amico, ma di convogliare il proprio consenso su uno, due massimo candidati. Dobbiamo chiedere a quel 50% che non va a votare, perché spesso non si sente rappresentato e lo ritiene inutile, di recarsi alle urne con la consapevolezza che lo sta facendo per il suo bene, per il bene del suo paese e di tutta la città.

Non basta lamentarsi che manca l’acqua, che non ci sono spazi per bambini, ragazzi, giovani e anziani, che non si può camminare a causa di una viabilità da troppo tempo mortificata, che non ci sono parcheggi, che la delegazione municipale è chiusa o inutile, che al cimitero non ci sono più loculi, ecc.… Con le lamentazioni non si risolve niente e non è detto che una presenza in Comune potrà risolvere tutto o qualcosa, ma almeno possiamo provarci. Andare a votare è importante e ancora più importante è sapere perché si va a votare e soprattutto per chi si va a votare.