Martire, testimone di grandezza e bellezza di vita
Ho letto storie di ieri, di uomini e donne, di adulti e bambini, di consacrati e laici, di credenti e non credenti, determinati nell'affrontare difficoltà e disagi in svariate situazioni che procuravano loro grandi sofferenze e perfino la morte, eppure essi li hanno sopportati con dignità e senza tornare indietro da ciò che si erano prefissati. Bisogna riconoscere che per sostenere certe lotte nel difendere la verità e la giustizia e continuare anche quando tutto appare sopraffatto dalla menzogna e dall'ingiustizia ed il male continua ad avere il sopravvento, è necessaria una grande forza di animo per non soccombere. Questa forza di animo viene dall'ideale che si è voluto sposare, spinti dall’amore che fa rimanere fedeli fino al sacrificio, che è martirio nella trafittura dell’animo e che può essere accompagnato anche da quella del corpo fino all’annientamento. Ciò che più colpisce di queste persone, è la grande serenità d’animo che manifestano, senza lasciarsi mai sopraffare dalla disperazione.
Quanta bellezza ho potuto ammirare nel vedere queste persone che in quell'inferno di tormenti conservavano dignità umana e comprensione verso gli uomini e verso Dio. Quante lacrime di gioia suscitano nel vederli coltivare la speranza, proprio lì dove tutto è disperazione e angoscia; quanta luce emanano i loro volti mentre il buio che li riveste vorrebbe ridurli a ombre e mostri; quanta purezza rivelano le loro parole, mentre addosso gli si butta loro cattiveria e ogni sporcizia; quanto liberi si dimostrano mentre vengono rinchiusi e segregati; come forte si rivela la loro pazienza e sopportazione, anche se l’angoscia attanaglia il cuore e la paura fa tremare tutto il corpo.
Forti le parole di Etty Hillesum, scrittrice olandese ebrea vittima dell'Olocausto, in queste sue espressioni che sono emblematiche del suo stato d'animo riguardo alle situazioni, agli uomini e a Dio nel periodo della detenzione nei campi di concentramento. Riguardo alle situazioni dice: “poverini, per essere così crudeli, cosa avranno subito e vissuto nella loro vita?”, riguardo a Dio dice: “Signore, ti ho pregato di aiutarmi e tu non hai potuto, vuol dire che sarà io ad aiutare Te perché nessuno Ti distrugga dentro di me”. Queste parole rivelano la grandezza e la bellezza della vita che va coltivata e custodita, e dimostrano che niente e nessuno potrà mai sminuire la sua grandezza e ne abbruttire la sua bellezza. Il martire è davvero colui che custodisce e coltiva la vita sempre, ovunque e comunque si trovi a vivere, ne custodisce la mente, difendendola da tutto ciò che potrebbe offuscarla, coltivando la capacità di guardare oltre le apparenze, con pensieri sempre volti al bene comune e alla pace, ne custodisce il cuore da ciò che può indurirlo, coltivando affetti sinceri e sani sentimenti, ne custodisce il corpo da quanto potrebbe dissiparlo, coltivando l'uso dei sensi come strumenti diretti a eseguire melodie meravigliose in sintonia con tutti e in armonia con tutto il creato, ne custodisce l'anima da ciò che potrebbe deturparla, coltivando la preghiera rivolta a Dio, senza ira e senza contese, nell'abbraccio di tutti, coltivando infine l'impegno a vivere in pace e offrirsi come strumento di pace anche nel sangue versato, a imitazione di Colui che si è offerto per rappacificare tutti e tutto con Dio Padre.