La gloria di Dio abiterà la nostra terra
La vita è stata immessa da Dio nel tempo, per dare all’uomo la possibilità di ravvedersi e ritornare
al suo Signore, dopo il suo allontanamento col peccato originale, ma l’uomo, creato dalla “terra”,
su cui Dio aveva soffiato il suo alito di vita, si appropria di quell’alito vitale senza tener più conto di
Dio. Nel momento in cui egli mangia del frutto proibito, scopre di essere nudo, cioè fa esperienza
del suo essere “terra” e questa consapevolezza gli fa provare vergogna e paura.
Quando, a volte bruscamente, si presentano circostanze sfavorevoli all’uomo e venti di bufera si
abbattono su di lui, allora deve fare i conti con il suo ritrovarsi debole, con il suo scoprirsi fragile,
col vedersi povero e sapersi bisognoso, e ogni maschera e vestito vengono abbandonati e con essi
si abbandona ogni illusione. Nel suo essere nudo, l’uomo si percepisce e si vede “terra”, come vita-
anima inconsistente, ma Dio continua, in ogni tempo e in ogni luogo, a stargli vicino,
richiamandolo e invitandolo in mille modi a volgersi verso di Lui.
Il tempo offerto per il ritorno, non è risultato sufficiente perché l’uomo scegliesse di ritornare al
suo Signore, si è resa necessaria la venuta del Figlio di Dio che si è fatto “terra” per essere solidale
con l’uomo in tutto, eccetto il peccato. Il Figlio di Dio si è offerto e abbandonato con la sua morte
nelle mani del Padre che, come vasaio, accoglie questa “terra” e rifà nuovo l’uomo col soffio dello
Spirito, per una nuova vita ancora più feconda e più fruttuosa.
Ecco perché ora è possibile nel tempo l’incontro con Dio. Il tempo stesso è diventato tempo di
grazia, l’ora della salvezza. Nel tempo ci si incammina, crescendo nella fede, animati dalla
speranza, nutriti dall’amore, verso il compimento e la pienezza, dove il tempo avrà la sua fine.
Camminare nella fede: è riconoscere che Dio ha parole di vita eterna, è rimanere in ascolto
fiducioso e continuo di Lui, animati dalla speranza, è impegno nell’andare con la perseveranza e la
consapevolezza riconosciuta del nostro essere “terra”, accolta in tutta la sua nudità dalle mani del
Padre celeste che la va plasmando e rivestendo momento per momento, animata dal soffio dello
Spirito che ci pone in sintonia col Figlio Unigenito, per una vita che si apre a tutti e si fa dono per
tutti.
Nello scorrere del tempo e finché vi scorre questo tempo, accogliamo il dono della grazia che Dio
ha voluto concedere e fare sovrabbondare laddove abbonda il peccato, rientriamo in noi stessi e
ritorniamo come figli prodighi dal Padre che ci attende da sempre e ci viene incontro per stringerci
tra le sue braccia e farci ritrovare la gioia dell’essere figli, il calore meraviglioso dell’amore, il
sapore fragrante della festa, il dolce tepore della casa. Auguri di una Santa Pasqua in una vita
nuova.